Il tesoro di Mercurio, uno strato di diamante spesso 18 km

Le osservazioni ravvicinate effettuate dalla sonda Messenger della Nasa nel 2011 avevano rivelato che la superficie di Mercurio è insolitamente scura a causa della diffusa presenza di grafite: ciò suggerisce che in passato il pianeta fosse ricoperto da un oceano di magma ricco di carbonio che, raffreddandosi, avrebbe poi formato una crosta di grafite.
Per capire se la grafite è davvero l'unico materiale che si sarebbe potuto formare durante la fase di cristallizzazione, i ricercatori hanno provato a ricreare in laboratorio le condizioni di pressione e temperatura interne al pianeta, combinando i risultati delle simulazioni con modelli termodinamici.
Secondo i ricercatori, l'elevata conduttività termica del diamante potrebbe favorire il trasferimento di calore dal nucleo al mantello, determinando una stratificazione della temperatura e un cambiamento della convezione nel nucleo esterno liquido di Mercurio. Ciò potrebbe influenzare la generazione del campo magnetico, che infatti è insolitamente forte per un pianeta di dimensioni così contenute.
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